mercoledì 2 maggio 2012

Uomini e Padri

Quanto segue è stato pubblicato sul numero di aprile 2012 de "Il Quartiere" - Mensile di cultura, informazione, sport e altro ancora dai quartieri (dove vivo) Rogoredo, San Martino e Santa Giulia. http://it-it.facebook.com/pages/IL-QUARTIERE/212113545529080. 

Sperando vi interessi continuo in questa rubrica a parlare di UOMINI e PADRI “di nuova generazione” e/o ancora molto “spaesati” a fronte di organizzazione e ruoli familiari in forte ridefinizione.
Un'assenza di modelli che può prefigurarne di nuovi, con famiglie dove onori ed oneri dei compiti di cura siano finalmente più equamente ripartiti.
Perchè questo non sia solo un auspicio servono anche specifiche politiche del lavoro, attenzioni per le risorse umane nelle aziende, prese di posizione degli uomini quando il tema in agenda è la qualità della vita delle persone e la conciliazione tra famiglia ed esigenze lavorative, tanto delle donne quanto loro, che talvolta tendono, anche in buona fede, ad farle valere come alibi dello scarso impegno sul fronte domestico.

Tra le novità introdotte dal recentissimo ddl Monti/Fornero in materia di riforma del mercato del lavoro ed al centro del dibattito pubblico per tanti controversi aspetti, c'è anche il “congedo di paternità obbligatorio...per favorire una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia...in linea con quanto previsto in altri Paesi e con la Direttiva 2010/18/EU...riconosciuto al padre lavoratore entro 5 mesi dalla nascita del figlio e per un periodo pari a tre giorni continuativi”.

Non è molto (visto che le indicazioni europee cui si fa riferimento propongono 14 giorni a stipendio pieno) e in tema di “Misure volte a favorire la conciliazione vita lavoro” è accompagnato nel ddl solo dall'ntroduzione di “voucher per la prestazione di servizi di baby-sitting”, ma è un segnale di cambiamento.

Interessanti in materia due articoli usciti sul Corriere della Sera nei giorni scorsi:
alla Nestlè Italia (5900 dipendenti) i padri saranno sostenuti nel prendersi un congedo di paternità di due settimane con l'impegno aziendale ad integrare fino al 100% dello stipendio il trattamento previsto dalla legge. «L' anno scorso avevamo già esteso a 4 i giorni di permesso retribuito per i papà - spiega Fausto Palumbo, Direttore Risorse umane - ora andiamo oltre: l'intento è quello di far vivere in maniera viva la paternità, o la maternità, per incrementare sempre di più la cultura della conciliazione tra vita privata e lavoro. Se si vive meglio nel privato l' impatto sulla sfera lavorativa è immediato»; analogamente Annalisa Sala, Direttore Risorse Umane di Mattel Italia: «In un periodo difficile come quello attuale abbiamo deciso di ascoltare le persone e di puntare su di loro, il nostro capitale più prezioso, restituendo tempo e benessere». Gli oltre cento dipendenti di via Bracco, Milano, chiedevano più tempo libero. La risposta? Nove ore di lavoro durante la settimana e il venerdì pomeriggio tutti a casa.

Segni d'interesse anche per il nostro progetto PAPALCENTRO!, il 19/3 “Festa del Papà” coinvolto in tre eventi: il convegno "La responsabilità genitoriale: il ruolo paterno"; il divertente aperitivo papà/bimbi del Nido Il Sicomoro; una puntata di MammaMia! su La7D http://www.youtube.com/watch?v=VqvHazat7m8&feature=share; il 20/4 presso il Pime di via Mosè Bianchi 94 interverremo nella giornata "Padri in divenire: lo sguardo degli operatori" http://www.sabiwork.it/2012/02/14/padri-in-divenire-lo-sguardo-degli-operatori/

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