giovedì 3 maggio 2012

Incontro con Alberto Pellai - ABITARE LA PATERNITA' - giovedì 10/5/2012 alle 18.00 a Milano via Mazzini 20/Galleria Mazzini (MM Duomo)


Un incontro nell'ambito del progetto PAPALCENTRO! rivolto ai PADRI ma NON SOLO:l'invito è esteso a MAMME, NONNE e NONNI, OPERATRICI/ORI dei SERVIZI a supporto della genitorialità e dell'infanzia, e a chiunque sia interessata/o al tema.

Appuntamento a “THE MILK BAR” di via Mazzini 20 (galleria Mazzini), MM Duomo, GIOVEDI' 10 MAGGIO dalle ore 18.00 alle 19.30.



Il Milk Bar non è una latteria nè un bar, ma un negozio, con una bella sala per attività e iniziative, normalmente frequentato "al femminile" da chi vi trova abbigliamento ed accessori per la gravidanza, l'allattamento e la maternità, ma anche tante informazioni riguardanti le attività per genitori e bimbi in città. Noi giovedì speriamo d'invaderlo anche di papà...
 
L'appuntamento ha per titolo “ABITARE LA PATERNITA'” e sarà nostro ospite il dottor ALBERTO PELLAI  


Alberto Pellai, è un Medico, Psicoterapeuta ell'età evlutiva, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, Dottore di Ricerca in Sanità Pubblica. Lavora come ricercatore presso il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università degli Studi di Milano, dove è docente di Educazione Sanitaria e Prevenzione. E' stato post-doctoral fellow al comitato nazionale statunitense di prevenzione dell'abuso all'infanzia. In questi anni ha svolto numerose ricerche sull'infanzia e l'adolescenza, ha coordinato i due più grandi progetti di prevenzione primaria dell'abuso sessuale esistenti in Italia, ha pubblicato molti libri per bambini, genitori ed insegnanti, tra cui "Nella pancia del papà" (di cui vi consigliamo vivamente la lettura), "Mamma cos'è l'amore" e "Le parole non dette" (Franco Angeli Editore). Dirige le collana "I libri del papà" (ed. San Paolo) e "Parlami del cuore. Favole per bambini di educazione emotiva" (Centro Studi Erickson)



Ecco qualche indicazione sui temi della serata

Diventare padre non coincide con il sentirsi padre. Sentirsi padre significa appropriarsi della dimensione emotiva e abitare ruoli e funzioni della paternità. Quando nasce un bambino nasce anche il suo papà: per molti uomini questa nascita è una vera e propria trasformazione che porta in un nuovo territorio della vita, per molti bellissimo, per altri pieno di dubbi, rischi, fatiche. L'incontro aiuterà i partecipanti ad esplorare le sfide, le opportunità, le trasformazioni e le fatiche che vivono gli uomini quando entrano nel territorio della paternità"

Anche per partecipare a questa iniziativa è sufficiente la sola tessera associativa annuale dell'Associazione culturale Pe.A.Ce. – PEriferie Al Centro (5€) mentre sarà gradita, ma non necessaria, una donazione libera a sostegno del progetto. 
Vi invitiamo caldamente a preannunciare la vostra partecipazione con una mail a papalcentro@gmail.com o un sms al 3479684787.  

Quote azzurre per i papà

da Io Donna del 7 aprile

Cosa vuol dire in Italia chiedere la "paternità"

Papà è a casa (di Federico Cella dal Corriere della Sera del 7 aprile)

«Quand’è che inizi ad allattare?». La domanda che mi ha fatto un collega qualche giorno fa riassume in modo più colorito il dato che mi relega a una minoranza tanto piccola da farmi credere di non aver mai fatto parte di un gruppo così ristretto. Sarà che sono sempre stato poco originale. Ora non più: tra pochi giorni sarò tra il 6,9% dei padri che in Italia, secondo l’Istat, si prendono un congedo parentale di almeno un mese per stare a casa con i propri figli. Insomma, vado in paternità (guarda sulla 27esima Ora tutti i post di approfondimento). E ci starò per poco meno di cinque mesi. Le reazioni alla «notizia» si dividono usualmente in due, a seconda del genere dell’interlocutore: «Bravo!», dicono le donne; «E perché?!», mi chiedono gli uomini.
Perché la mia scelta, ragionata e condivisa in famiglia, è così originale pur non essendo per nulla eccezionale? Perché in Italia, per i padri, pensare di stare a casa con i figli è così difficile? Scoperta la percentuale, ne ho parlato con Marina Piazza, sociologa esperta di politiche di genere che ha fatto parte per l’Italia del network comunitario «Family&work». Le ragioni sarebbero sostanzialmente tre. Quella economica, legata al fatto che durante il congedo parentale lo stipendio scende al 30% (per i dipendenti pubblici il primo mese rimane al 100%), dato che ci pone all’ultimo posto in Europa: in Francia si è al 45%, nel Nord Europa all’80. C’è quindi un timore legato a una diffusa ostilità nelle aziende, che specialmente in tempo di crisi suggerisce di essere cauti con un certo tipo di scelte di vita. Spiega Piazza: «Si viene visti come dei «traditori» del proprio genere: i maschi, a differenza delle femmine, dovrebbero dare tutto per il lavoro». Infine, una motivazione più puramente culturale che vede in Italia ancora una rigida divisione dei ruoli che sarebbero propri dell’uomo e della donna: «Ma i giovani sono sempre meno legati a queste problematiche».
Una mentalità comunque dura a morire, ma che potrebbe essere incrinata dal recente Ddl sulla riforma del lavoro: «L’obbligo per il padre di astenersi dal lavoro, pur per soli tre giorni contro, per esempio, i quindici in Francia», conclude Piazza, «aiuterebbe a sostenere il concetto di genitorialità condivisa».
A questi motivi ne aggiungerei poi un quarto, quello che più ho faticato a superare: la paura di non essere all’altezza. Paura che può poi tradursi anche in non voglia. Perché fare il papà attivo (non chiamatelo «mammo»: esiste già «papà» ed è una parola così bella), al pari della mamma attiva, è una gran fatica. Un compito che non concede pause (vedi la tabella) e che richiede un’alta professionalità. L’igiene personale del piccolo, i cambi di pannolini e vestitini (con l’attenta valutazione delle condizioni atmosferiche) non si possono improvvisare. Né tantomeno il cucinare e gestire la nutrizione di un bambino di un anno e tenere adeguatamente pulito e a sua misura — tra spigoli-killer e prese di corrente a portata di ditino — l’ambiente dove vive.
Una volta presa la decisione con Laura, mia moglie, era sorta un’altra preoccupazione: l’iter burocratico da percorrere per arrivare al congedo. Temevo compilazioni e code infinite, e reiterate, agli uffici Inps e una montagna di documenti da portare in azienda. Niente di più sbagliato: tutto si fa online sul sito Inps.it. Bisogna però prima capire cosa prevede la legge per il congedo parentale. Ecco: entro gli otto anni del figlio i genitori possono prendere, a turno, fino a dieci mesi di astensione facoltativa dal lavoro — che diventano undici se il padre ne fa almeno tre —, con un massimo di sei mesi per genitore (sul sito Cisl.it si trova un documento in «pdf» molto chiaro). A questo punto, dopo aver ottenuto il Pin d’accesso alla sezione «Servizi online» del sito Inps, basta compilare la domanda di richiesta. Inviata, si ottiene un numero di protocollo: basta comunicarlo all’azienda e la burocrazia è finita (e, papà, non dimenticate la possibilità di chiedere di integrare lo stipendio con il Tfr fino a tornare al 100% della spettanza mensile).
Per concludere voglio che siano chiare le mie motivazioni. Malgrado questo articolo, non vado in paternità per dare il buon esempio (e così incentivare i maschi italiani a condividere piaceri e doveri della genitorialità) o creare un caso. Non lo faccio per raccogliere materiale per un reportage sul maschio casalingo, né perché ho un libro da scrivere. La ragione è molto più alta e si chiama Martina, un amore che solo chi è genitore può capire. È una persona speciale con cui ho un rapporto speciale che la legge italiana mi permette di coltivare in esclusiva e senza distrazioni per un certo periodo di tempo. Per aiutarla a crescere, perché lei mi aiuti a crescere. Più prosaicamente, poi, l’uso del congedo parentale permette a Laura e me di stare a casa con nostra figlia fino a settembre. Sperando poi di essere fortunati nella lotteria dei nidi comunali. Ma questa è già un’altra storia.

SPQC Sono Pazzi Questi Coreani...o no?

articolo da IL - Mensile de Il Sole 24 ore numero di aprile 2012



Parlano bene di noi papà...persino delle mamme!


Incredibile eh...Eccoci sul visitatissimo ed utile anche per i papi (per esempio sul che fare nel tempo libero coi bimbi) sito di Radiomamma http://www.radiomamma.it/iniziative/pap_al_centro_0 ed anche sul blog Moms@Park http://mammealparco.blogspot.it/2012/04/padri-al-centro.html
Sempre di fine aprile la nostra partecipazione al Convegno "Padri in divenire - lo sguardo degli operatori" dove ho preso la parola dopo la testimonianza di quattro neopadri che hanno colpito ed emozionato la platea, al 99% femminile, raccontando con trasporto e semplicità parto e prime fasi della paternità che ha sconvolto positivamente le loro vite (ma come - ha obiettato una operatrice - solo storie belle...non va così bene a tutti i padri...). Passando allora a qualche criticità emergeva dai loro racconti anche il bisogno non soddisfatto di spazi di espressione e confronto "tra pari". E'  quindi è stato accolto con grande attenzione un progetto come il nostro che proprio in questa direzione è andato (raccontavamo il progetto 2011) ed andrà...avanti Papalcentro!  

mercoledì 2 maggio 2012

Come funzionano i nostri incontri papà+bimbi?

Quanto segue è tratto dal mio articolo di maggio per la rubrica "Papà al Centro!" su "Il Quartiere" - Mensile di cultura, informazione, sport e altro ancora dai quartieri (dove vivo) Rogoredo, San Martino e Santa Giulia. http://it-it.facebook.com/pages/IL-QUARTIERE/212113545529080. 
 
Siam partiti...sabato 14 a Rogoredo e sabato 21 aprile in via Ferrini, tredici valorosi PAPA' CON BIMBE e BIMBI dagli 11 mesi ai 5 anni hanno iniziato un percorso che li vedrà da qui all'estate quattro volte impegnati a...divertirsi coi loro cuccioli e a confrontarsi tra loro sul ruolo paterno e le gioie e le difficoltà che ne conseguono.

E le MAMME? Sono finalmente libere...per qualche ora!!!

Allora come “funzionano” i nostri incontri? (i papi spesso vogliono indicazioni “tecniche”)

All'arrivo ogni bambino può esplorare l'ambiente e comprendere che il proprio papà non lo lascerà, come avviene normalmente all' asilo, potra' stare con lui e dedicargli del tempo per giocare. Successivamente da parte delle due educatrici presenti ad ogni incontro, c'è la PROPOSTA di un GIOCO che coinvolga la coppia papà-bimbo; a seguire viene offerta lo spuntino di metà mattina ai bambini

Contemporaneamente si crea il MOMENTO del CAFFE’ dei papà, animato da “colleghi” padri con una funzione di facilitazione nell'emersione delle questioni che agitano le nostre menti e le nostre anime (eh si mamme, ne siamo dotati anche noi!), delle informazioni che possiamo scambiarci, delle attività comuni che possiamo immaginarci.

Così mentre le educatrici organizzano altre ATTIVITA' piu' strutturate coi BIMBI (come ad esempio attività di manipololazione con elementi naturali quali pasta di sale, colla naturale e collage) in locali adiacenti i PAPA' hanno un po' di tempo per loro e la possibilità di CONVERSARE, CONDIVIDERE emozioni ed esperienze, fatiche e soddisfazioni.

Ecco solo alcune delle aspettative emerse nel primo incontro:
condividere esperienze e punti di vista per capire anche attraverso gli occhi degli altri le dinamiche nel rapporto coi figli, sfogarmi, colmare dubbi, confrontarmi sull'educazione dei bimbi, sulla gestione dei momenti critici, ricavare uno spazio di tempo ed intimità con mia figlio/a, un contenitore dove qualcosa possa nascere dal confronto con gli altri, qualche idea pratica nella gestione del tempo libero familiare, ecc.

Rinnoviamo l'invito a partecipare ad altri papà interessati: al SABATO MATTINA, dalle 10.00 alle 12.30, presso le due sedi d'attività:
  • SICOMORO Asilo Nido (www.asilo-sicomoro.it, via Rogoredo 29, MM3 Rogoredo), dove i prossimi appuntamenti saranno: il 5 e 19 maggio e il 9 giugno.
  • ALTROTEMPO Servizi e Spazi per la Famiglia (www.altrotempo.it via Ferrini 11, angolo via Friuli, MM3 Porta Romana e/o Lodi), dove i prossimi appuntamenti saranno: il 12 e 26 maggio e il 16 giugno.
E' NECESSARIO PRENOTARSI via e-mail papalcentro@gmail.com oppure via sms/telefono 347-9684787 lasciando i propri dati (nome ed età propria e del bambino). INFO e altre news anche sul BLOG: www.papalcentro.blogspot.com

Ogni coppia papà-bambino potra’ partecipare ad uno o piu’ incontri; per aderire si richiede solo l'iscrizione all’Associazione Pe.A.Ce. – PEriferie Al Centro (5€ tessera annuale) ed è gradita, ma non necessaria, una donazione libera a sostegno del progetto.

Uomini e Padri

Quanto segue è stato pubblicato sul numero di aprile 2012 de "Il Quartiere" - Mensile di cultura, informazione, sport e altro ancora dai quartieri (dove vivo) Rogoredo, San Martino e Santa Giulia. http://it-it.facebook.com/pages/IL-QUARTIERE/212113545529080. 

Sperando vi interessi continuo in questa rubrica a parlare di UOMINI e PADRI “di nuova generazione” e/o ancora molto “spaesati” a fronte di organizzazione e ruoli familiari in forte ridefinizione.
Un'assenza di modelli che può prefigurarne di nuovi, con famiglie dove onori ed oneri dei compiti di cura siano finalmente più equamente ripartiti.
Perchè questo non sia solo un auspicio servono anche specifiche politiche del lavoro, attenzioni per le risorse umane nelle aziende, prese di posizione degli uomini quando il tema in agenda è la qualità della vita delle persone e la conciliazione tra famiglia ed esigenze lavorative, tanto delle donne quanto loro, che talvolta tendono, anche in buona fede, ad farle valere come alibi dello scarso impegno sul fronte domestico.

Tra le novità introdotte dal recentissimo ddl Monti/Fornero in materia di riforma del mercato del lavoro ed al centro del dibattito pubblico per tanti controversi aspetti, c'è anche il “congedo di paternità obbligatorio...per favorire una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia...in linea con quanto previsto in altri Paesi e con la Direttiva 2010/18/EU...riconosciuto al padre lavoratore entro 5 mesi dalla nascita del figlio e per un periodo pari a tre giorni continuativi”.

Non è molto (visto che le indicazioni europee cui si fa riferimento propongono 14 giorni a stipendio pieno) e in tema di “Misure volte a favorire la conciliazione vita lavoro” è accompagnato nel ddl solo dall'ntroduzione di “voucher per la prestazione di servizi di baby-sitting”, ma è un segnale di cambiamento.

Interessanti in materia due articoli usciti sul Corriere della Sera nei giorni scorsi:
alla Nestlè Italia (5900 dipendenti) i padri saranno sostenuti nel prendersi un congedo di paternità di due settimane con l'impegno aziendale ad integrare fino al 100% dello stipendio il trattamento previsto dalla legge. «L' anno scorso avevamo già esteso a 4 i giorni di permesso retribuito per i papà - spiega Fausto Palumbo, Direttore Risorse umane - ora andiamo oltre: l'intento è quello di far vivere in maniera viva la paternità, o la maternità, per incrementare sempre di più la cultura della conciliazione tra vita privata e lavoro. Se si vive meglio nel privato l' impatto sulla sfera lavorativa è immediato»; analogamente Annalisa Sala, Direttore Risorse Umane di Mattel Italia: «In un periodo difficile come quello attuale abbiamo deciso di ascoltare le persone e di puntare su di loro, il nostro capitale più prezioso, restituendo tempo e benessere». Gli oltre cento dipendenti di via Bracco, Milano, chiedevano più tempo libero. La risposta? Nove ore di lavoro durante la settimana e il venerdì pomeriggio tutti a casa.

Segni d'interesse anche per il nostro progetto PAPALCENTRO!, il 19/3 “Festa del Papà” coinvolto in tre eventi: il convegno "La responsabilità genitoriale: il ruolo paterno"; il divertente aperitivo papà/bimbi del Nido Il Sicomoro; una puntata di MammaMia! su La7D http://www.youtube.com/watch?v=VqvHazat7m8&feature=share; il 20/4 presso il Pime di via Mosè Bianchi 94 interverremo nella giornata "Padri in divenire: lo sguardo degli operatori" http://www.sabiwork.it/2012/02/14/padri-in-divenire-lo-sguardo-degli-operatori/